Dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri e della Camera dei Deputati, il testo del nuovo Codice della Strada sta per ricevere il via libera anche dal Senato, una volta discussi tutti gli emendamenti. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è prevista entro la fine dell’anno. Quali sono le differenze sostanziali previste dal nuovo Codice della Strada rispetto all’attuale regolamentazione? Tra le novità più rilevanti, l’adozione di misure più severe inerenti alla sicurezza stradale e in particolare a guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, superamento dei limiti di velocità, uso dei cellulari, guida per neopatentati ma anche nuove regole per i monopattini elettrici. Ecco una guida completa a tutto ciò che cambierà con la nuova legge.
Dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri e i passaggi in Parlamento (Camera dei Deputati e Senato), la legge relativa al nuovo Codice della Strada viene promulgata dal Presidente della Repubblica (di solito avviene entro un mese dall’approvazione) e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
A partire dalla pubblicazione, deve trascorrere un periodo di 15 giorni (la fase denominata vacatio legis) prima che la legge entri effettivamente in vigore. Le novità introdotte nel Codice della Strada 2024 non hanno valore retroattivo, vale a dire che non si applicano a quanto avvenuto fino al momento dell’entrata in vigore.
Con l’obiettivo di regolamentare in modo più rigoroso l’uso dei dispositivi di rilevamento elettronico della velocità e contrastare l’installazione di autovelox illegali, come ad esempio quelli non omologati, il nuovo Codice della Strada stabilisce norme dettagliate riguardo alle specifiche tecniche di questi dispositivi e alla loro collocazione. Nel caso in cui un autovelox determini più multe nello stesso tratto stradale gestito dallo stesso ente, in un periodo di tempo di 1 ora, si paga soltanto la sanzione più grave, aumentata di un terzo dell’importo.
Detto questo, le sanzioni per eccesso di velocità aumenteranno, secondo questo schema:
- Da 173 a 694 euro per chi supera i limiti massimi di più di 10 km/h e fino a 40 km/h;
- Da 220 e 880 euro per chi supera i limiti massimi di più di 10 km/h e fino a 40 km/h, con sospensione della patente da 15 a 30 giorni, se la violazione avviene in area urbana e per due volte nell’arco di un anno;
- Da 543 a 2.170 euro per chi supera supera i limiti di più di 40 km/h e fino a 60 km/h, con sospensione della patente da 1 a 3 mesi;
- Da 845 a 3.382 euro per chi supera i limiti massimi di oltre 60 km/h, con sospensione della patente da 6 a 12 mesi.
Si rafforzano anche le sanzioni per chi parla al telefono alla guida senza auricolari o vivavoce o maneggia il cellulare al volante. Le multe, precedentemente comprese tra 165 e 660 euro, sono aumentate da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000, con possibilità, fin dalla prima violazione, di sospensione della patente di una settimana se si hanno almeno 10 punti.
Nel caso in cui si commetta una seconda infrazione entro due anni dalla prima sanzione (recidiva), la multa sale fino a 1.400 euro, con sospensione della patente fino a 3 mesi e decurtazione da 8 a 10 punti. Il tempo di sospensione sarà doppio, invece, se l’uso dello smartphone da parte del conducente causa un incidente o manda fuori strada un altro veicolo.
Un’altra normativa stringente prevista dal nuovo Codice della Strada 2024 si applica a coloro che vengono sorpresi al volante con un tasso alcolemico (cioè di alcol nel sangue, misurato in grammi per litro) superiore ai limiti consentiti. Di seguito le casistiche:
- Tra 0,5 e 0,8 g/l: multa da 573 a 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi;
- Tra 0,8 e 1,5 g/l: multa da 800 a 3.200 euro, arresto con reclusione fino a 6 mesi e sospensione della patente da 6 a 12 mesi.
- Superiore a 1,5 g/l: multa da 1.500 a 6.000 euro, arresto con reclusione da 6 a 12 mesi e sospensione della patente da 1 a 2 anni.
Tutte le sanzioni, inoltre, prevedono una decurtazione di 10 punti sulla patente e il possibile obbligo di installare sull’auto, a proprie spese, il dispositivo chiamato alcolock. Questo dispositivo impedisce all’auto di avviarsi se il tasso alcolemico del conducente supera lo zero ed è munito di sigillo per impedirne la manomissione dopo essere stato installato sul veicolo. L’automobile si avvierà solo nel caso in cui non rileverà traccia di alcol nella persona che si pone alla guida, altrimenti non si metterà in moto.
Chi risulta positivo al test rapido sulle sostanze stupefacenti mentre è alla guida dell’auto, incorrerà nell’immediata revoca della patente con relativa sospensione di 3 anni. In caso di recidiva, invece, è previsto il ritiro della patente a vita.
Sui reati gravi commessi alla guida, come l’omissione di soccorso o la fuga dopo aver provocato un incidente, il nuovo Codice della Strada 2024 prevede la revoca a vita della patente. Inasprite anche le pene per omicidio stradale e lesioni stradali. Per l’omicidio stradale si prevede detenzione da 2 a 7 anni, che salgono da 8 a 12 in caso di omicidio aggravato per violazione delle norme sulla circolazione. Per quanto riguarda le lesioni gravi, la pena è da 3 mesi a 1 anno di reclusione, che aumenta a 1-3 anni per lesioni stradali gravissime, a 3-5 anni per lesioni gravi aggravate per violazione delle norme sulla circolazione stradale e a 4-7 anni per lesioni gravissime aggravate per violazione delle norme sulla circolazione stradale.
Per i neopatentati rimangono in vigore le regole già stabilite dal precedente Codice della Strada nei primi 3 anni di guida: divieto di superare i 100 chilometri orari in autostrada e i 90 sulle strade principali extraurbane. Quello che cambia nel nuovo Codice sono le sanzioni previste per i neopatentati e i giovani fino a 21 anni alla guida in stato di ebbrezza: per loro il tasso alcolemico deve essere zero. Se il giovane conducente viene trovato con un tasso minore o uguale a 0,5 g/l, scatta una sanzione di 624 euro. Inoltre, se un minore di 21 anni e senza patente viene sorpreso alla guida in stato di alterazione (cioè ha fatto uso di sostanze stupefacenti), oltre a pagare le sanzioni previste, gli sarà vietato di prendere la patente fino all’età di 24 anni. Sempre per i neopatentati viene esteso da 1 a 3 anni il divieto di guida di veicoli ad alte prestazioni. Non potranno quindi guidare veicoli con potenza superiore a 75 kW/t (finora il limite è stato 55 kW/t). Per le auto elettriche o ibride plug-in (M1), il limite sale a 105 kW/t (da 65 kW/t). In ogni caso, sono previste delle deroghe a questa regola per i veicoli utilizzati per il trasporto di disabili.
Il nuovo Codice della Strada non tralascia i monopattini, protagonisti della micromobilità elettrica, introducendo norme più stringenti con l’obiettivo di una maggior sicurezza stradale in Italia. Si prevede l’obbligo di casco per tutti i conducenti, di assicurazione per la responsabilità civile e di targa (più simile a un contrassegno identificativo adesivo, non rimovibile ed emesso dall’Istituto Poligrafico dello Stato). I monopattini privati e in sharing non potranno circolare al di fuori delle strade urbane, rispettando il limite di velocità di 50 km/h e sono esclusi da piste ciclabili e aree pedonali. Il parcheggio sarà consentito esclusivamente nelle zone specificamente individuate dai comuni. I dettagli su tempi e modalità di rilascio per i nuovi monopattini e per quelli già in circolazione saranno definiti da un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ci sarà un periodo di transizione, per permettere a produttori e venditori di monopattini e gli attuali proprietari di adeguarsi alle nuove regole. Relativamente alle piste ciclabili, il nuovo Codice della Strada vuole privilegiare le piste propriamente dette rispetto alle semplici corsie ciclabili (bike lanes) che negli ultimi tempi sono proliferate nelle città.
Nelle strade a scorrimento veloce (autostrade, strade extraurbane principali, tangenziali) sono ammesse moto e scooter con motore termico con cilindrata uguale o superiore. Per i veicoli elettrici invece, la potenza dovrà essere non inferiore a 6 kW. Chi potrà condurre moto e scooter sulle strade a scorrimento veloce? Coloro che hanno la patente A, patente B o di categoria superiore oppure chi ha conseguito la patente A1 o patente A2 da almeno 24 mesi. Si tratterebbe di una modifica che adeguerebbe l’Italia ad altri paesi dell’Unione Europea. Tuttavia, l’accesso alle arterie stradali sopra indicate non è consentito ai veicoli che non possono raggiungere una velocità minima di 60 o 70 km/h.
Le sanzioni per la sosta impropria in parcheggi riservati ai disabili e prossimi alle fermate degli autobus o di altri mezzi pubblici sono state significativamente aumentate. Per quanto riguarda l’occupazione dei parcheggi riservati ai disabili, dagli attuali 80-328 euro di multa si passerà ai 165-660 euro nel caso di ciclomotori e veicoli a due ruote, mentre per gli altri mezzi le sanzioni passeranno dagli attuali 165-660 euro a 330-990 euro. Nel caso di sosta in luoghi riservati ai mezzi pubblici, le multe andranno da 87 a 328 euro (precedentemente da 41 a 168 euro) per ciclomotori e motoveicoli a due ruote, mentre per gli altri veicoli si applicano sanzioni tra 165 e 660 euro (prima erano da 87 a 344 euro).
Il nuovo Codice della Strada 2023 prevede anche l’implementazione di un sistema di contestazione delle violazioni tramite accertamenti da remoto. Questo sistema include la possibilità di contestare le violazioni relative all’obbligo di dare precedenza nei passaggi pedonali e ciclabili. Inoltre, sarà possibile contestare le violazioni del divieto di fermata e della sosta riservata nei casi in cui gli stalli riservati siano occupati da organi di polizia stradale, vigili del fuoco, servizi di soccorso, stalli rosa, veicoli elettrici, veicoli di carico/scarico e mezzi di trasporto pubblico.
Nessun cambiamento, invece, per le auto che circolano senza assicurazione: rimane invariata l’attuale sanzione che prevede il pagamento da parte dei trasgressori di un importo compreso tra gli 866 e i 3.471 euro, oltre alla sospensione dalla circolazione per il veicolo.
Il nuovo decreto legge prevede anche un programma di educazione per i più giovani, che permette ai ragazzi che scelgono di frequentare un corso sulla sicurezza stradale a scuola di ottenere due punti.
L’abbandono degli animali è un reato sancito dal Codice penale, in base al contenuto dell’articolo 727 che prevede arresto con reclusione fino a 1 anno e sanzione in denaro da 1.000 a 10.000 euro. La riforma del Codice della Strada introduce per la prima volta questa fattispecie, aggiungendo a quanto previsto dal Codice penale anche la sospensione della patente di guida da 6 a 12 mesi per i responsabili dell’abbandono del proprio animale sulla strada, con aumento della pena detentiva e pecuniaria di un terzo.
Fonte “moveo.telepass.com”